Prosegue l’espansione di Astellas nel campo dei farmaci anticorpo-coniugati (ADC). Dopo aver portato sul mercato il primo farmaco anti-CLDN18.2, (zolbetuximab, Vyloy) l’azienda giapponese rafforza ora la propria pipeline oncologica attraverso un accordo strategico con la biotech cinese Evopoint Biosciences.
L’intesa prevede un pagamento iniziale di 130 milioni di dollari per l’acquisizione dei diritti esclusivi globali – ad esclusione di Cina, Hong Kong, Macao e Taiwan – relativi a XNW27011, un nuovo ADC diretto contro CLDN18.2, attualmente in fase clinica 1/2.
Il valore complessivo dell’accordo può salire fino a 1,34 miliardi di dollari, legati al raggiungimento di obiettivi di sviluppo, regolatori e di performance commerciali. Una tranche di circa 70 milioni è prevista nel breve termine.
“XNW27011 è un asset promettente che si integra con la nostra pipeline e rafforza la nostra posizione di leadership nell’oncologia di precisione»” ha dichiarato Astellas in una nota.
Il nuovo ADC impiega un principio attivo che agisce come inibitore della topoisomerasi I, un enzima fondamentale per la replicazione del DNA nelle cellule tumorali. Questo principio attivo è legato all’anticorpo tramite una tecnologia di coniugazione (linker) sviluppata internamente e progettata per rilasciare il farmaco in modo mirato all’interno delle cellule tumorali; un approccio che ha già dimostrato efficacia clinica in altri trattamenti oncologici approvati.
CLDN18.2: un target sempre più studiato
CLDN18.2 è una proteina transmembrana espressa in circa il 38% dei tumori gastrici avanzati e in altre neoplasie solide, tra cui il tumore del pancreas. Poiché è assente nei tessuti sani, rappresenta un bersaglio altamente tumorale-specifico, riducendo il rischio di effetti off-target.
L’accordo con Evopoint consolida la strategia di Astellas di espandere il proprio portafoglio ADC in un mercato che vede in fase di sviluppo numerosi candidati di player globali, come AstraZeneca.
